Christian Louboutin x David LaChapelle: la moda diventa performance

Un’arena di stile a Parigi

Il 2 ottobre, al Dojo de Paris, Christian Louboutin ha presentato la collezione Spring/Summer 2026 trasformando la passerella in un’arena spettacolare. Per l’occasione, il celebre designer francese ha scelto di collaborare con David LaChapelle, fotografo e regista noto per il suo stile visionario e surreale, capace di fondere arte pop, spiritualità e cultura di massa. 

Il risultato è stato un evento che ha superato i confini della sfilata tradizionale, fondendo moda, sport e performance in una vera e propria esperienza multisensoriale.

La regia visionaria di David LaChapelle

Con la sua inconfondibile estetica barocca e ipercolorata, LaChapelle ha trasformato il Dojo de Paris in un set teatrale dominato da luci al neon, superfici riflettenti e installazioni monumentali che richiamavano la forma di un tacco a spillo. 

Le modelle e i performer, tra movimenti coreografici e pose scultoree, hanno interpretato la collezione come parte di una narrazione visiva che alternava forza e leggerezza, sensualità e ironia. Le coreografie firmate da Blanca Li hanno amplificato l’impatto scenico, rendendo ogni passo una dichiarazione di libertà espressiva.

Musica, energia e cultura pop

La colonna sonora dello show è stata affidata ad Asphalt, artista emergente della scena francese, che ha eseguito dal vivo brani tratti dal suo EP Cocktail Exil. La scelta musicale, vibrante e contemporanea, ha sottolineato la volontà di Louboutin di dialogare con le nuove generazioni, fondendo moda e musica in un linguaggio universale. 

Il ritmo pulsante e la teatralità della regia hanno evocato l’energia di uno spettacolo da Super Bowl, dove il confine tra sfilata e performance artistica si dissolve completamente.

Un parterre di stelle e contaminazioni artistiche

Tra gli ospiti in prima fila spiccavano Jaden Smith, recentemente nominato direttore creativo della linea menswear Louboutin, Jenna Ortega e Gwendoline Christie, accanto a figure del mondo dell’arte, della danza e dello sport come Hugo Marchand e Tony Parker

La presenza di personalità così diverse ha riflesso lo spirito inclusivo e multidisciplinare dell’evento: un incontro fra moda, cultura pop e arti performative che rispecchia pienamente la poetica sia di Louboutin che di LaChapelle.

Moda come linguaggio universale

Con questa sfilata, Christian Louboutin conferma la sua capacità di trasformare la moda in racconto visivo e in esperienza emotiva. Come nelle opere di David LaChapelle, anche qui l’eccesso diventa poesia, la superficie riflette l’anima e ogni dettaglio invita lo spettatore a partecipare attivamente. 

È un’estetica che parla il linguaggio dell’arte contemporanea: ironica, provocatoria, ma profondamente umana. 

Scopri le opere di LaChapelle!