Banksy: Show Me the Monet battuto all’asta per 7.5 milioni di sterline

Un verde stagno costellato di ninfee, un ponte solitario. Ma inattesi carrelli della spesa affiorano dalle acque.

L’opera di Banksy Show Me the Monet battuta in asta da Sotheby’s è una chiaro riferimento alle ninfee di Monet, uguale in tutto se non per gli anacronistici due carrelli della spesa e il cono stradale che spuntano dall’acqua, una critica al consumismo e alla società contemporanea.

L’opera è stata battuta da Sotheby’s a Londra in data 21 ottobre in occasione della “Contemporary Art Evening Auction” per 6.4 milioni di sterline (£ 7.551.660, buyer’s premium incluso), segnando il secondo prezzo più alto per un’opera dello street artist. Il record è infatti ancora di Devolved Parliament, la satirica rappresentazione di un parlamento inglese in cui degli scimpanzè prendono il posto dei politici.

Banksy: Monet tra provocazione e critica al consumismo

Banksy - Show Me Monet - DetailIn quest’opera realizzata nel 2005 da Banksy, Monet è il punto di partenza: Show Me the Monet riprende l’iconica serie di dipinti realizzati tra 1897 e 1899 dal maestro impressionista francese, visioni sospese di una natura intoccata.

Banksy aggiunge però dei carrelli e un cono stradale e sembra dirci l’opposto. Sfida così sia la storia dell’arte che la società contemporanea e ci mostra una natura irrimediabilmente corrotta. Con la buona dose di ironia tipica dello street artist di Bristol, Banksy riesce anche questa volta a sorprenderci toccando temi come lo spreco e l’inquinamento, quantomai attuali anche oggi a 15 anni dalla realizzazione dell’opera.

Per citare le parole di Jacob Thage, direttore del Museum Jorn (in Danimarca) dove il dipinto è stato recentemente esposto: “L’opera è una così complessa e forte critica all’istituzione dell’arte, ma anche una critica al rapporto tra consumismo e cultura. Oggi la ritengo una delle più importanti opere d’arte finora realizzate nel nostro secolo”.

Show Me the Monet: Banksy e la mostra Crude Oils

Con Show Me the Monet Banksy altera un capolavoro della storia dell’arte per attaccare con ironia e sarcasmo le ipocrisie della società contemporanea. L’opera non è però un caso isolato e fa parte di un progetto dello street artist che ha preso forma nella mostra del 2005 Crude Oils: A Gallery of Re-mixed Masterpieces, Vandalism and Vermin.

Prima mostra “convenzionale” dell’artista, accanto all’opera in cui Banksy reinterpreta Monet, Crude Oils ha presentato una serie di opere che similmente alterano capolavori della storia dell’arte.

Tra questi:

  • Una versione appassita dei Girasoli di Van Gogh;
  • I Nottambuli di Edward Hopper, in cui la vetrina del bar è sfondata da un uomo a petto nudo con indosso dei boxer con sopra la bandiera inglese;
  • Il celebre Singing Butler di Jack Vettriano con sullo sfondo due uomini in tuta antiradiazioni che spostano un barile di materiale tossico.

Una serie di visioni surreali e stranianti colpiscono così lo spettatore che si trova di fronte un’immagine ben nota, ma alterata e distorta. Risiede proprio in questa tecnica il successo dello street artist? Senza alcun dubbio con Show Me the Monet Banksy è riuscito di nuovo a far parlare di sé, colpendo nel segno e accrescendo ancor più l’interesse del mercato per le sue opere.