The Offs: First Record

Jean Michel-Basquiat - The Offs: First Record

The Offs: First Record è la copertina dell’album dei The Offs realizzata dall’artista Jean Michel-Basquiat nel 1984.

Jean-Michel Basquiat ha spesso realizzato delle opere d’arte che coniugassero la passione dell’arte con quello della musica. L’artista realizzò, tra i numerosi progetti musicali, la copertina dell’album della band ska-punk The Offs.

La copertina è minimal ma molto nitida: una sagoma totemica, semplice, un po’ da cartone animato, una figura semischeletrica sormontata da una corona di spine, che si staglia su una piccola base piramidale. Il tutto definito da un tratto grezzo ed essenziale, bianco su fondo nero. Si tratta di uno dei primi esempi noti di quello stile che nel giro di alcuni anni avrebbe reso celebre l’artista newyorkese.

The Offs: First Record misura 31x31,3 cm ed è firmata in originale.

Jean Michel-Basquiat, The Offs: First Record: Prezzi e Quotazioni

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Jean Michel-Basquiat - The Offs: First Record - 1984 - Cover Album - Firmato in originale

Jean-Michel Basquiat: biografia del writer statunitense

Nato il 22 dicembre 1960 a Brooklyn, New York, Jean-Michel Basquiat è stato un importante writer e pittore statunitense. Nato da padre haitiano e madre portoricana, si avvicina al mondo dell’arte sin da bambino, incentivato dalla madre che lo porterà a visitare i più importanti musei di New York quali, il Metropolitan Museum, il Museum of Modern Art e il Brooklyn Museum.

Ispirato dai cartoni animati visti in televisione, Basquiat inizia a disegnare già a quattro anni. Ad appena otto anni subirà un grave incidente che lo costringerà a passare un mese in ospedale. Qui la madre gli regalerà il testo di anatomia Gray’s Anatomy di Henry Gray, che lo influenzerà molto, tanto da ispirare le sue future opere d’arte in cui disegnerà molti elementi anatomici. L’influenza del manuale di anatomia segnerà si Basquiat artista che musicista; infatti, chiamerà Gray il suo primo gruppo musicale.

La nascita di Basquiat pittore avviene nel 1977, quando a scuola conosce Al Diaz, un giovane graffitista che operava a Manhattan. Insieme a Diaz, Basquiat creerà un sodalizio artistico, i due infatti iniziano a produrre graffiti per le strade di New York firmandosi SAMO, ovvero Same Old Shit (solita vecchia merda). Il sodalizio però terminerà appena tre anni dopo, in seguito ai quali Basquiat scriverà per un periodo sui muri della città SAMO is dead (SAMO è morto), dopodiché l’associazione SAMO - Basquiat non avverrà più.

“Una notte stavamo fumando erba ed io dissi qualcosa sul fatto che fosse sempre la stessa merda, The Same Old Shit. SAMO, giusto? Immaginatevi: vendere pacchi di SAMO! È così che iniziò, come uno scherzo tra amici, e poi crebbe.” - Jean-Michel Basquiat

Chiusa la parentesi SAMO - Basquiat, opere e graffiti saranno influenzati dall’incontro con il re del Pop, Andy Warhol. Jean-Michel Basquiat, entrerà nella famosa Factory, lo studio di Andy Warhol, dove stringerà un forte legame con Keith Haring. Insieme a Keith Haring, Basquiat è riuscito a portare il graffitismo americano dalle strade delle città metropolitane alle gallerie d’arte più importanti al mondo.

Agli inizi degli anni 80, Jean-Michel Basquiat, Robert Mapplethorpe, Keith Haring, Andy Warhol e Kenny Scharf partecipano alla retrospettiva New York/New Wave. Nello stesso anno, Basquiat farà la sua prima mostra personale a Modena, in Italia.

Nonostante il successo raggiunto da Basquiat, graffiti, opere d’arte e il successo internazionale non riescono ad allontanarlo dalla tossicodipendenza, la quale lo porterà a morire nel 1988, ad appena 27 anni, a causa dell’intossicazione acuta da droghe miste.

Jean-Michel Basquiat: opere e stile

In Jean-Michel Basquiat, opere e stile sono fortemente influenzati dal nuovo linguaggio pubblicitario commerciale che caratterizzano gli anni 70 e 80 a New York. La città metropolitana permette al giovane e promettente Basquiat di avvicinarsi al mondo della Street Art e grazie alle diverse influenze Basquiat riesce a creare uno stile unico, semplice e minimale.

All’interno delle sue opere, Basquiat alterna l’utilizzo di scritte, bombolette spray, simboli e vari pittogrammi, tutte queste tecniche creano un forte impatto visivo nei graffiti di Basquiat. Opere significato forte e di denuncia contro le ingiustizie a cui gli afroamericani sono sottoposti è un tema centrale nelle sue opere. Insieme all’uso di pittogrammi, in Jean-Michel Basquiat opere compaiono spesso delle figure antropomorfe colorate.

Grazie alle origini dei genitori in Jean-Michel Basquiat, opere d’arte dalla forte influenza afroamericana, africana e azteche si mescolano insieme incorporando i diversi stili e creando opere capaci di stupire ancora oggi.

Basquiat - Untitled: l’opera da record

Venduto all’asta nel 2017 per 110,5 milioni di dollari, l’opera di Basquiat Untitled (1982) rientra nella top 10 delle opere più costose mai battute all’asta. L’opera raffigura un teschio, composto da pennellate nere con rivoli rossi, gialli e bianchi su uno sfondo blu. Realizzato nel 1982, l’anno più prolifico dell’artista, è stato acquistato dall'uomo d'affari e collezionista d'arte giapponese Yusaku Maezawa.

Grazie all’asta del 2017, Basquiat è considerato l’artista più giovane ad aver superato la soglia di vendita di 100 milioni di dollari, l’artista aveva appena 21 anni quando dipinse Untitled (1982). Inoltre, con la vendita dell’opera, Basquiat ha superato il record d’asta del suo mentore Andy Warhol, il quale aveva fissato il record d’asta a 105 milioni di dollari con Silver Car Crash (Double Disaster).

Basquiat - Crown: il simbolo dell’artista

Divenuto simbolo indiscusso e riconoscibile dell’artista Basquiat, Crown ha un significato molto profondo. Per Basquiat, corona simboleggia un atto di ribellione, perché appare spesso in dipinti in cui tematiche sociali e politiche sono affrontate.

Attraverso l’utilizzo del simbolo della corona, Basquiat sfida lo status quo ironizzando sui riconoscimenti che riceveva dalla critica internazionale. Inoltre, veniva considerato come l’unico artista di colore ad aver raggiunto la fama nel mercato dell’arte.

Tuttavia, numerose sono le interpretazioni dietro al simbolo dell’artista, come ad esempio che chiunque può avere successo se si impegna o ancora che non importa quanto sforzo qualcuno faccia per raggiungere i propri obiettivi, una monarchia ereditaria avrà sempre il sopravvento. Nonostante le numerose divergenze di significato in Jean-Michel Basquiat, Crown diventa un motivo unico che incarna la vasta gamma di idee dell'artista su arte, razza, politica e fama.

Warhol x Basquiat

Di grande importanza fu l’incontro con Andy Warhol avvenuto nel 1983, da allora sono numerose le opere realizzare dai due, creando così un sodalizio Warhol x Basquiat che influenzerà le opere di entrambi gli artisti. Realizzate a quattro mani Basquiat, Warhol creano oltre cento quadri, nei quali è visibile il contributo di entrambi gli artisti. Questo ciclo di opere venne esposto in una mostra comune in cui il manifesto è l’emblematica foto dei due artisti ritratti come i protagonisti di un incontro di boxe, sport che ha sempre appassionato Basquiat e che rappresentava per l’artista un modo di vivere tanto da paragonare spesso la boxe al mondo dell’arte.

Nel 1984, inoltre, Andy Warhol, Basquiat e l’artista italiano Francesco Clemente iniziano a realizzare dei dipinti a sei mani commissionati da Bruno Bischofberger in cui ciascun artista dipinge senza sapere cosa dipingono gli altri.

Basquiat e la cultura di massa

Nonostante la prematura scomparsa dell’artista abbia contribuito alla creazione limitata di opere d’arte, l’impatto che queste hanno avuto nel corso degli anni nel mercato dell’arte è notevole. Oggi la storia e la fama di Basquiat sono ancora molto discusse e i suoi iconici simboli sono ripresi in numerose opere di artisti internazionali. Alcune tra le collaborazioni più importanti oggi ricordiamo Jean-Michel Basquiat x Bearbrick, in cui i tratti e i pittogrammi dell’artista sono ricreati su l’art toy più conosciuto.

“Jean-Michel Basquiat è vissuto come una fiamma. È bruciato luminosissimo, finchè il fuoco si è spento, ma le sue braci sono ancora roventi”. - Keith Haring

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